Concorso di ceramica a Grottaglie
Il Concorso di Ceramica Contemporanea, già Concorso di Ceramica Mediterranea, ha una lunga storia iniziata nel 1971 e che da allora ha attraversato fasi creative diverse e sviluppi che ne hanno mutato la forma, la progettualità e le finalità: da mera esposizione di produzione locale a terreno di confronto sulle tematiche e le tecniche della ceramica artistica internazionale.
Ciò che è rimasto immutato e che, anzi, si è ulteriormente ampliato, è l’intento iniziale di attuare uno sforzo culturale teso al rinnovamento e all’apertura verso un dialogo artistico più ampio, che affondi però le radici in una abilità e una competenza che Grottaglie può vantare da secoli.
La selezione e l’allestimento delle opere della mostra del XXVIII Concorso di Ceramica Contemporanea, Premio Grottaglie, sono affidate alla curatela del critico e storico dell’arte Micol Di Veroli, curatore indipendente già docente di Fenomenologia delle arti contemporanee presso la R.U.F.A di Roma nonché editore della rivista d’arte Exibart e autrice del libro Oltre ogni limite, in cui si passano in rassegna le esperienze di artisti che, grazie all’arte, si sono spinti oltre i confini delle possibilità umane.
L’esposizione permette di conoscere le 38 opere finaliste del Concorso tra cui il Premio Miglior Opera e il Premio Mostra Personale.
La mostra, curata da Micol Di Veroli, offre uno spaccato sui più innovativi linguaggi della ceramica contemporanea attraverso le opere di artisti provenienti da diverse realtà ceramiche.
Castello Episcopio, Grottaglie
10:00 – 13:00 / 17:00 – 20:00
Tutti i giorni fino al 30 settembre 2021
► INFO
099 5620427
infopoint@comune.grottaglie.ta.it
Elettra Cipriani (Firenze, 1951)
“Stratificazioni”
Grès, ossido di cobalto, cottura a legna
cm 10x20x20
“Stratificazioni” racconta di pagine chiare e pagine scure, di giorni e di sogni, in un progressivo succedersi delle stagioni, dell’inverarsi delle esperienze e del loro contorto solidificarsi in materia, apparentemente statica, ma che continuamente muta e si trasforma, divenendo il suolo che sostiene i passi del presente.
Il mio lavoro nasce da una manualità controllata e da una costante ponderazione di miscele tra terre e ossidi, tra aria e acqua, con una lunga e metodica attenzione al processo di cottura che lascia al fuoco e alle ceneri la libertà di interagire con i minerali presenti e dare colore e significato ad ogni singolo strato di argilla.